Il tema dell’integrazione ha assunto una grande importanza, anche in un’epoca di smart working. Lavoratori provenienti da Paesi diversi o portatori di culture, abitudini e orientamenti diversi, : l’inclusione di tutti all’interno dell’azienda è possibile, a patto che ci sia un progetto condiviso da tutti.
Inoltre, le assunzioni in ambito legge 68 rispondono raramente alle esigenze operative aziendali. Proponiamo un approccio pragmatico e rivoluzionario per l’inserimento di personale in ambito di legge 68. I nostri obiettivi coincidono con i vostri: rendimento e inclusione, la giusta combinazione tra le abilità, le competenze individuali e la necessità dell’azienda di coprire posizioni aperte.
Le due parole sembrano sinonimi e spesso vengono utilizzate per parlare della possibilità di far convivere nello stesso contesto sociale, familiare, scolastico o lavorativo, persone di cultura, orientamento, religione e abilità diverse.
Nei colloqui con i Responsabili del Personale, il loro interesse si manifesta sempre più forte, con la consapevolezza di un aumento esponenziale di situazioni in cui culture e abilità diverse si mescolano e rendono necessario un progetto per raggiungere un equilibrio che garantisca efficienza e stabilità in azienda.
A voler ben guardare, l’integrazione prevede l’inserimento in un determinato ambiente culturale, politico di soggetti o gruppi di cultura differente, ossia facilita una sorta di adeguamento di tali soggetti alla realtà nella quale si inseriscono. In questo modo, attraverso l’integrazione, una persona diventa un membro di una società a tutti gli effetti. L’integrazione naturalmente dipende dall’impegno, dall’empatia e dalla capacità di socializzare di ciascun individuo. Grazie all’integrazione, i diritti di tutti sono rispettati, ad esempio, il datore di lavoro garantirà l’accesso in azienda dei collaboratori a ridotta capacità motoria attraverso un passaggio senza scalini diverso da quello utilizzato dagli altri dipendenti.
L’inclusione parte da un concetto leggermente diverso, ossia si pone l’obiettivo di ragionare a prescindere dalle differenze, perché tali differenze dipendono dal contesto e dall’epoca in cui viviamo. Riprendendo l’esempio, l’imprenditore che sostituisce la scala dell’ingresso principale con una rampa dalla quale accedono tutti i dipendenti realizza un piccolo progetto di inclusione. Non più due “gruppi” di persone diverse, ai quali sono garantiti comunque gli stessi diritti, ma un unico gruppo di persone che annulla distanze e differenze.